Shanghai da record, Cosco in lista nera, i danni Houti al Canale di Suez

Se da una parte resta impressionante il flusso annuale di container nel Porto di Shanghai che si conferma da 15 anni un hub mondiale, dall’altra è caduto come un fulmine non troppo a ciel sereno per le tensioni geopolitiche l’inserimento della Compagnia cinese Cosco nella lista nera del Pentagono Usa, mentre era ovvia la perdita di introiti per l’Egitto a causa degli attacchi Houti nel Mar Rosso, perdita quantificata in 7 miliardi di dollari.

di Enzo Millepiedi

Porto di Shanghai primo al mondo con 50 milioni di Teu

Il porto di Shanghai è diventato il primo al mondo a vedere il flusso annuale di container superare i 50 milioni di container TEU. E’ accaduto domenica 22 dicembre nel porto che, lo ricordiamo, si è classificato al primo posto a livello mondiale per 14 anni consecutivi in ​​termini di flusso annuale di container. Secondo Yang Yanbin, vice direttore generale del dipartimento di produzione e affari della Shanghai International Port (Group) Co., Ltd, la crescita del flusso di container indica che il sistema industriale della Cina continua a potenziare il commercio globale. Yang ha osservato che la crescita del traffico dei container nel porto di Shanghai è stata guidata non solo dall’aumento dei container per l’esportazione, ma anche da un aumento dei container di trasferimento internazionale e dei volumi di trasferimento da nave a nave. E ha aggiunto che si prevede che la percentuale di trasferimenti da nave a nave nel porto raggiungerà un record del 60 percento nel 2024. Attualmente, il porto di Shanghai vanta 350 rotte internazionali verso 700 porti in 200 Paesi.

La Compagnia cinese Costo nella black list Usa

Il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha inserito Cosco Shipping Lines, la più grande compagnia di navigazione della Cina e una delle più importanti al mondo, alla sua black list che comprende aziende che il Pentagono ritiene abbiano legami con l’esercito cinese. L’inclusione nella lista potrebbe comportare restrizioni per Cosco nelle operazioni con controparti statunitensi. Ed essendo Cosco un attore chiave nel commercio globale, la decisione americana potrebbe avere implicazioni significative per le catene di approvvigionamento internazionali.

Il Canale di Suez ha già perso 7 miliardi di dollari

Le crisi del Mar Rosso e di Israele sono già costati all’Egitto sette miliardi di dollari provenienti dal Canale di Suez. A comunicarlo è stato il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, spiegando come, nel 2024, il forte calo di passaggi di navi abbia avuto come conseguenza una diminuzione delle entrate del 60%. I ricavi sono crollati da quando gli Houti hanno iniziato ad attaccare le navi nel Mar Rosso a novembre 2023 per solidarietà verso Hamas per Gaza, costringendo le compagnie a deviare le navi verso il periplo dell’Africa con ritardi nelle consegne e un aumento dei costi.

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